mercoledì 26 marzo 2014

Danubio dolce con Fiordifrutta ai mirtilli

Scrivendo questo post dolce, mi viene da pensare ai sapori che inconsciamente ci riportano a casa.
Non parlo tanto del gusto personale, da cui nemmeno Freud saprebbe cavarci una dissertazione antroposofica sul collegamento fra piacere del cibo e personalità; anche se quello che ci piace ci etichetta irrimediabilmente su certe rivistuncole "se ami il cioccolato amaro hai avuto un'infanzia infelice - se ti piace la carne al sangue sei una persona sexy" e baggianate del genere.

Mi riferisco al sapore dei popoli, a quel boccone che noi introduciamo in bocca e diamo per scontato, perché da noi si mangia così, si cucina in quel modo, si condisce tanto così e si serve con quel contorno lì. In Europa, con le dovute differenze, siamo abbastanza assortiti, tanto da gustarci un croissant per colazione o una paella per cena, senza trovarlo insolito né curioso.

Ma quando le distanze si allungano, le cose cambiano. Le abitudini cambiano.
In Giappone, per colazione, niente croissant né fette biscottate, ma pasta, pesce, riso, miso, alghe e fagioli. Tutto strepitoso, ottimo, buonissimo. Mi chiedo solo se il mio palato (che si bulleggia un po' di essere fusion, ma in realtà di matrice italianissima), a lungo andare rifiuterebbe questa nuova proposta di sapori scatenando la rivoluzione delle papille, oppure si arrenderebbe placidamente all'irresistibile fascino dell'alga all'agro e accoglierebbe come nuova casa base la cucina del Sol levante.

...rileggo quello che ho scritto e mi rendo conto che manca una premessa: fra 2 settimane io e Merlino partiamo per il Giappone, finalmente! Il viaggio di nozze strambe è stato molto atteso, studiato e preparato nei dettagli, ma adesso ci siamo... E inevitabilmente, inizio a pormi quesiti di questo genere.
Perciò vi chiedo perdono, se vi ho egoisticamente coinvolto in una spirale di congetture senza capo né coda!




Il trip mentale è partito proprio da questo danubio dolce, che mi sono mangiata ieri mattina con il solito tazzone di orzo bollente. Ho pensato che fra poco più di due settimane probabilmente mi starò mangiando un piatto di udon per colazione. Adoro gli udon, ma per quanto possa andare sciorinando il mio amore per la cucina orientale, non posso nascondere che questa cultura non fa parte di me. Sarà una piccola sfida con il mio palato.
Quindi, le possibilità sono due:

tornare con una voglia di ciccia e brufoli da scorpacciate all'italiana;
tornare trasformata dentro e fuori e desiderare solo riso al miso per tutta la vita.

Si accettano scommesse. Intanto, facciamo il pieno di comfort food... non si sa mai ;)





Danubio dolce con Fiordifrutta ai mirtilli
(vegan e con pasta madre)

150 g di pasta madre rinfrescata da 10 ore
200 g di farina W260 Garofalo (per lievitazioni fino a 24 ore)
100 g di farina di farro integrale
200 ml di latte di riso
50 g di malto di riso
35 g di olio di semi di girasole
un pizzico di vaniglia in polvere
un pizzico di sale

150 g di Fiordifrutta RdA ai mirtilli *
2-3 cucchiai di latte di riso per la copertura

Scaldare il latte per qualche secondo, versarlo sulla pasta madre e scioglierla. Lasciare coperto per mezzora. Aggiungere il malto, la vaniglia e, poca per volta, la farina bianca. Sciogliere il sale nell'olio, versarlo poco a poco nell'impasto e continuare a impastare. Infine, la farina di farro e impastare sulla spianatoia vigorosamente, fino ad ottenere una palla morbida ed elastica, non troppo appiccicosa. Ungere una ciotola di ceramica e lasciarvi la palla fino al raddoppio, coperta da pellicola.

Riprendere l'impasto e stenderlo sulla spianatoia infarinata, usare il mattarello per ottenere uno spessore di circa 1 cm. Con l'aiuto di un coppapasta medio piccolo (oppure un bicchiere) coppare dei dischi fino ad esaurire la pasta. Prendere la confettura e metterne un cucchiaio al centro di ognuno. Per me è stato molto facile perché ho usato le bustine monouso del Fiordifrutta a mo' di sac à poche.
 


Chiudere i cerchi creando delle palline, senza lavorarle però coi palmi, ma cercando di chiudere i bordi con i polpastrelli.
Adagiarle nello stampo tondo o ovale foderato da carta da forno, tenendoli distanziati di almeno 1.5 cm.
Lasicare lievitare almeno un'ora al riparo da correnti d'aria.


Scaldare il forno a 190°. Con l'aiuto di un pennello, bagnare tutta la superficie con poco latte di riso.  Cuocere per circa 15 minuti, poi abbassare a 170° e terminare la cottura.
Quando è ancora caldo, sulla superficie è possibile passare un velo di malto di riso sciolto in poca acqua calda, per lucidare. Personalmente, non amo troppo la lucentezza.





* Mi sono lanciata con le confetture bio Rigoni di Asiago! A parte il fatto che il Fiordifrutta è privo di zucchero e che è frutta biologica, mi ha attirato un sacco il formato monodose (30g) in praticissime bustine. Spero tanto che qualche bar colga la palla al balzo e le prenda in dotazione, perché per chi mangia vegan è davvero dura fare colazione fuori in Italia.. E pensare che pane e marmellata è la cosa più semplice del mondo! Le bustine sono davvero pratiche per spuntini fuori casa, ottime sul pane di segale - confermo per assaggio effettuato ;) 














10 commenti:

  1. io mi faccio volentieri aspirare se poi mi concedi una fetta del tuo dolce Danubio..:-)

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  2. Che emozione quando si fa il conto alla rovescia per un viaggio atteso e desiderato! Secondo me tornerai con voglia di cibo italiano ma felice di aver sperimentato una cucina diversa, che ti ispirerà sicuramente tante ricette... che ci regalerai poi... ;-)
    Intanto è spuntato un fiore, per colazione.

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    1. è sempre una coccola calda, ogni tuo commento :))

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  3. Contenta per questo tuo viaggio Pata, sarà fantastico! Io accetto la scommessa e secondo me, do po aver goduto dell'elegante cucina giapponese, tornerai con una gran voglia di pastasciutta! :)
    ...e di danubio,ovviamente, è fa-vo-lo-so! Baci :)

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  4. Fare il pieno di comfort food è sempre un buon inizio! Non si sbaglia mai :-) Beh il viaggio in Giappone è nella mia lista dei desideri, un viaggio sempre sognato e immaginato..e te lo dice una che non ama il pesce e non sopporta i fagioli ;-D L'attesa del viaggio è un emozione unica, quanto il viaggio stesso! Non vedo l'ora di rileggerti al tuo ritorno, intanto mi godo questo splendido danubio!

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    1. al ritorno mi ci vorranno mesi a sistemare foto e pensieri... ma sicuramente mi leggerete, è una promessa ;) baci

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  5. il Danubio dolce è uno di quei dolci che voglio tanto provare ma non ho ancora fatto!!! mi piace molto! ottima ricetta complimenti! condivido con te il pensiero delle "colazioni nel mondo" io non so se saprei abituarmi a mangiare riso o pasta la mattina...adoro la colazione all'italiana! :)

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  6. Che golosa visione, splendida ricetta!!!

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